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Natale a Caorle

Luci e colori si fondono in un coacervo di bellezza che regala emozioni la notte più importante dell'anno. Si mischiano i riti di sacro e profano, insieme a due passi dal mare. Ma il Natale a Caorle comincia molto prima, con la corsa ai regali, con gli auguri spediti agli amici di Austria e Germania, con altri posti di Europa e del Mondo e che solitamente vengono recapitati in tempo.
Poi arriva il 24 dicembre. I bambini restano a casa da scuola, il clima freddo concilia l'accensione dei falò, i pochi alberghi aperti si riempiono per i caorlotti di origine che fanno ritorno nelle loro vecchie case, ma mai abbattute.
L'appuntamento per un rito antichissimo è alle ore 23, un'ora prima della mezzanotte. Sulla diga che collega le spiagge di Levante e Ponente, di fronte al duomo millenario e al suo bellissimo campanile arriva Gesù Bambino. Arriva dal mare secondo un rituale forte e sconosciuto. Il piccolo bambinello viene portato dai sommozzatori del locale gruppo di Caorle. I Sub arrivano sulla scogliera, portano il piccolo che viene accolto tra le braccia del monsignore che di lì a poco celebrerà la Messa di mezzanotte nel duomo di Santo Stefano. Lo schema di questa tradizione ricorda l'approdo nel VI° secolo, durante la lotta iconoclasta, del simulacro della Vergine Maria, recuperato da un gruppo di pescatori, una leggenda da cui trae origine nella notte dei tempi la chiesa sull'acqua, l'antico santuario di Madonna dell'Angelo. I riti del 25 dicembre sono molto tradizionali nella chiesa principale. In altre chiese locali si celebrano cerimonie religiose in tutte le ore.
Ma anche il programma profano ha il suo fascino e attira soprattutto i bambini. Tra il 20 e il 24 dicembre, a seconda della cadenza giornaliera, arriva Babbo Natale a portare i propri doni ai bambini. Babbo Natale compare anche agli anziani ospiti della casa di riposo Don Moschetta di viale Buonarroti e poi fa visita ai bambini delle scuole elementari, prima che comincino le vacanze di Natale.
Dopo i riti di Natale si celebrano quelli di Santo Stefano, il primo martire della cristianità. Il 26 dicembre è giornata festiva ma i riti cattolici non subiscono influenze particolari. Santo Stefano è un santo che va di moda da queste parti, ma non è come molti pensano il patrono di Caorle. La città ne avrebbe due che sono San Rocco e San Michele arcangelo, cui inizialmente sembrava dedicata la chiesetta sul mare. A Santo Stefano sono dedicate le chiese di tre importanti località. Oltre a Caorle figurano San Stino di Livenza e Concordia Sagittaria. San Stino deriva il suo nome dal veneziano arcaico, lingua con la quale si indicava Stefano con il nome Stino. A Concordia Santo Stefano si celebra il 3 agosto, per dispensa papale. È quello il giorno in cui nell'antichità vennero recuperate le sue spoglie.